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Schinkel, Karl Friedrich.

Architetto, incisore, pittore e scenografo tedesco. Dopo essersi dedicato alla pittura e alla scenografia, sotto l'influsso di D. e F. Gilly si accostò all'architettura, divenendo presto uno dei più apprezzati architetti tedeschi del XIX sec. Membro dell'Accademia di architettura di Berlino e regio architetto dal 1838, ebbe modo di viaggiare a lungo attraverso l'Europa, assorbendo elementi della tradizione architettonica francese e italiana. Di formazione razionalistica e profondamente legato alla lezione neoclassica di J.J. Winckelmann, riuscì a trovare un linguaggio personale, che ebbe enorme influsso sull'architettura tedesca dei secc. XIX-XX, in cui seppe modulare modelli d'ispirazione illuministica francese e il monumentalismo proprio della Restaurazione prussiana. Tra le sue numerose opere, molte delle quali furono danneggiate o distrutte, ricordiamo la Neue Wache (1817-18), l'Altes Museum (1822-30), lo Schauspielhaus (1818-21), la Sommerhouse di Charlottenburg (1824-25), ora Shinkel-Pavillon. Notevoli anche i suoi disegni prospettici, le scenografie (in particolare quella per la rappresentazione del Flauto magico del 1815) e i quadri di chiara impostazione romantica, conservati presso lo Shinkelmuseum dell'Accademia di Architettura di Berlino (Neuruppin, Brandeburgo 1781 - Berlino 1841).